Forse meno nota rispetto alle valli che contornano il Monte Bianco, la Valpelline non è secondaria per bellezza dei luoghi. L’ambiente d’alta quota è un susseguirsi di ghiacciai, alcuni di grande estensione che coronano cime che arrivano alla massima elevazione del Dent d’Heren (4177 m).
In questa Valle noi di Esprisarvadzo rappresentiamo la realtà presente sul territorio attraverso le varie associazioni coinvolte: Esprisarvadzo, a.s.d. Lo Contrebandjé, Onlus associazione di Volontariato “Montagna Sarvadza” e Gruppo “per uno sviluppo sostenibile della Valpelline”, nell’ambito del più ampio progetto di sviluppo sostenibile dell’economia di montagna illustrato sulla pagina web ( https://www.esprisarvadzo.com/un-nuovo-modo-di-vivere-la-montagna/ )
I ghiacciai non sono solo uno spettacolo della natura e un meraviglioso terreno da scoprire ma rappresentano la vita della valle, a cui forniscono approvvigionamento idrico ed energetico. Essi sono però messi in pericolo dall’avanzamento dei cambiamenti climatici, i cui effetti ne riducono la massa in maniera considerevole, con una diminuzione di spessore anche di più di un metro all’anno!
L’interesse locale per l’osservazione e la comprensione di tali fenomeni trova interesse anche presso il dipartimento DIATI del Politecnico di Torino, dove in un progetto su “Cambiamenti Climatici” è stato dedicato il laboratorio “Glacier Lab” allo studio di questi fenomeni. Con rilievi in sito con misure terrestri, aeree e da satellite, la ricostruzione 3D delle superfici glaciali può mettere in evidenza le velocità di fusione, di avanzamento del corpo e del fronte del ghiacciaio, l’interazione neve ghiaccio con i corpi idrici presenti nella valle.
Con il Politecnico sono intercorsi contatti per sviluppare alcune di queste attività proprio in Valpelline, con risultati che potranno incrementare la conoscenza del nostro territorio e divulgati attraverso seminari e incontri a disposizione delle associazioni coinvolte e della popolazione della Valle. In questo contesto Esprisarvadzo potrà sostenere l’attività del Politecnico affiancando i ricercatori sul territorio, in qualità di professionisti della montagna, per permettergli di muoversi sul territorio in sicurezza e raggiungere con la strumentazione i siti interessati dalle misure.
Il fine di questa collaborazione è quindi duplice: noi di Esprisarvadzo potremo organizzazione una serie di attività basate sui dati raccolti come ad esempio: workshop, tour didattici informativi, ecc…Dall’altro lato il Politecnico, che come già detto usufruirà della nostra professionalità, utilizzerà i risultati ottenuti per scopi scientifici ma anche divulgativi sul progetto “ Cambiamenti Climatici”.
Forse la bellezza di questi luoghi glaciali rimarrà solo più nel ricordo delle fotografie, col loro potere di dare una immediata percezione dell’evoluzione dei cambiamenti climatici. Va allora segnalato che la Valpelline sarà inserita nel progetto “Sulle tracce dei Ghiacciai” – “Alpi 2020” di Fabiano Ventura, ( http://sulletraccedeighiacciai.com/spedizioni/alpi-2020/ ). Tale progetto ripercorrerà i principali ghiacciai delle Alpi, documentandone visivamente le variazioni con scatti fotografici confrontabili con quelli storici.
Attraverso l’Associazione di volontariato “Montagna Sarvadza” abbiamo già iniziato a raccogliere della documentazione sulla condizione e la storia dei ghiacciai della Valpelline che confluiranno in un archivio che verrà a sua volta condiviso con Fabiano Ventura e i dati da lui raccolti.
Quest’ultimo punto è a nostro avviso molto interessante, perché attraverso “Montagna Sarvadza” abbiamo la possibilità di coinvolgere buona parte della popolazione della Valpelline, funzionando così da “grimaldello” per coinvolgere quante più persone possibile e far capire loro il valore del progetto di sviluppo sostenibile che stiamo portando avanti con passione ed abnegazione.
Qui di seguito una descrizione del lavoro che abbiamo fatto ad oggi e una introduzione che ci illustra il perché di questo lavoro:
I ghiacciai costituiscono un “termometro” dei cambiamenti climatici. La loro osservazione e monitoraggio è importante per valutare tanti aspetti come l’approvvigionamento idrico, la sicurezza di chi li percorre o di chi abita sotto. Notevole è anche l’impatto paesaggistico di queste spettacolari variazioni delle masse glaciali e dei territori lasciati da queste liberi.
Tali variazioni possono essere misurate, con tecniche topografiche e fotogrammetriche ormai disponibili anche da drone. Tali misure portano, con opportune elaborazioni, ad un modello 3D della superficie glaciale mentre per la stima dello spessore si ricorre generalmente alla Geofisica.
Tutte ciò è funzionale a conoscere la velocità di fusione (generalmente un abbassamento della lingua ablativa) i movimenti del ghiacciaio e a dare una stima delle variazioni di massa per lo studio di modelli idrologici. È necessario allora misurare le portate legata alla fusione, la temperatura e altri dati, forse meno evidenti come la conducibilità, con opportune sonde, per studiare l’evoluzione del ghiacciaio nei vari periodi degli anni.
https://www.diati.polito.it/focus/cambiamenti_climatici
https://www.diati.polito.it/focus/cambiamenti_climatici/cc_lab/cc_glacier_lab
COMBA DI TSA DE TSAN E CHAMPILLON – 30 OTTOBRE. 2019
Primo incontro nella Valpelline tra il dipartimento DIATI del Politecnico di Torino e Esprisarvadzo. Nell’occasione ci siamo confrontati su idee per sviluppare il progetto della Valpelline e ci siamo recati nel vallone di Tsa de Tsan e a Champillon per un sopralluogo delle zone potenziali di interesse del progetto.
COMBA D’OREN – 06 GIUGNO 2020
Sopralluogo nella comba d’Oren per definire i tempi di avvicinamento per i rilievi da realizzare dei ghiacciai: Haut glacier d’Oren e ghiacciaio del Mont Braulé
GHIACCIAIO DEL MONT BRAOULÈ – 19 GIUGNO 2020
Sopralluogo al ghiacciaio del Mont Braoulè e misurazione dei punti GNSS e posizionamento dei marker permanenti visibile per i voli aerei.
BALCONATA SUL VALLONE DI TSA DE TSAN – 23 GIUGNO 2020
Lavoro di rilievo del ghiacciaio des Petites Murailles, eseguito con una tecnica innovativa che utilizza un teodolite con camera digitale ad alta risoluzione, facendo foto georeferenziate con parametri orientamento noto, per ricostruire un modello tridimensionale tramite utilizzo della fotogrammetria.
GHIACCIAIO DEL MONT BRAOULÈ – 24 GIUGNO 2020
Lavoro di posizionamento dei marker e volo con piccolo drone per rilievo tridimensionale alla base del ghiacciaio per posizionamento sonda multiparametrica.
I sensori presenti nella sonda misurano la temperatura, la pressione (cioè il livello) e la conducibilità dell’acqua. Conoscere la pressione permette, se la posizione del sensore è fissa, di ricavare il livello dell’acqua. E questo può essere convertito in una misura di portata volumetrica (litri al secondo), a patto di conoscere la relazione matematica tra livello e portata nella luogo della misura. Per ricavare quella relazione bisogna fare un certo numero di misure di portata (con metro e mulinello) in momenti diversi dell’anno, in cui ci siano livelli di acqua molto diversi.
Invece la conducibilità (elettrica) dell’acqua indica quanti ioni, con una certa carica elettrica, ci sono nell’acqua. La presenza di ioni e la variabilità nel tempo, soprattutto quando ci sarà lo scioglimento, aiuterà a capire quanta acqua si sposta sulla superficie (del ghiaccio o del suolo) e quanta invece si infiltra nel suolo, per riaffiorare a valle (ma prima del sensore). Infatti, l’acqua che si infiltra si carica degli ioni prsenti nel suolo, quindi più è alta la conducibilità e più è lungo il percorso fatto sotto la superficie.
TORRENTE DI BRAULÉ E VALLONE DI TSA DE TSAN – 29 SETTEMBRE 2020
Posizionamento della sonda multiparametrica nella parte bassa del torrente Braulé.
Nel vallone di Tsa de Tsan, verso il rifugio Aosta, misurazione punti fotografici per l’appoggio del volo fotogrammetrico avvenuto nel mese settembre.
GHIACCIAIO DEL MONT BRAOULÈ – 30 SETTEMBRE 2020
Rilievo con drone con immagini ad altissima risoluzione di tutto il ghiacciaio del Mont Braulè per riprodurre un modello tridimensionale metrico del minimo innevamento (o massima fusione) del 2020. Scansione con LaserScanner a lunga portata della parte bassa del fronte del ghiacciaio anche in questo caso per riprodurre un modello tridimensionale.
Posizionamento della sonda multiparametrica nella parte alta del torrente Braulé.