- Premessa
- Il progetto
- Sotto progetti
- La nostra visione di montagna
- Progetti pilota
- La scuola di montagna
- Corsi di formazione
- Coinvolgimento
- Riflessioni
Premessa
Nel blog di Esprisarvadzo nella sezione Diario di bordo vi racconteremo passo dopo passo tutte le nostre azioni per raggiungere l’obiettivo di creare nella Valpelline un Nuovo Modello di economia di Montagna. Inoltre, racconteremo la Valpelline, quello che ci piace e quello che non condividiamo, sempre in maniera critica e costruttiva, per cercare confronto e discussione, perché siamo qui per creare e non per distruggere.
Il progetto
L’idea del progetto nasce nel 2009 con la nascita della associazione sportiva Lo Contrebandjé (associazione indirizzata sull’educazione dei giovani allo sport, alla natura e alla montagna) ed ha avuto un’importante conferma nel 2012 con l’apertura dell’ufficio Guide di Esprisarvadzo (organizzazione di attività sportive di montagna, mettendo l’accento sulla formazione e sensibilizzazione con corsi e stage) e della Onlus “Associazione di Volontariato Montagna Sarvadza”, costituita dalle figure professionali più disparate, che si occupano di educazione, informazione, ricerca e sviluppo su tutte le tematiche riguardanti l’ambiente montano. L’obiettivo che unifica queste realtà è la creazione di una scuola di montagna che attraverso corsi, stage, eventi e incontri, possa dare ai propri allievi (turisti, abitanti della valle, adulti e bambini) gli strumenti necessari per imparare a conoscere sé stessi e l’ambiente che li circonda, sia da un punto di vista tecnico e di valutazione del rischio, sia da un punto di vista culturale, sociale e scientifico.
Dalla collaborazione di queste associazioni è nato il progetto in questione il quale, essendo molto ampio e coinvolgendo una pluralità di soggetti ed aree, è stato scomposto in sotto progetti che seguono una classificazione tipologica. Avremo quindi progetti di educazione, di conoscenza di sé stessi e dell’ambiente che ci circonda, di ricerca e sviluppo, di produzione, ecc.
Sotto progetti
CREAZIONE DI SITI ATTREZZATI FORMATIVI, EDUCATIVI E DIDATTICI PER LA CRESCITA CONSAPEVOLE DEL MUOVERSI IN TERRENO D’AVVENTURA
Il progetto prevede la creazione di siti attrezzati di arrampicata con vie a più tiri e monotiri nella Valpelline ed è caratterizzato da un utilizzo consapevole delle risorse che offre il territorio.
Nel 2016 grazie al contributo di diverse persone abbiamo individuato i primi siti sui quali abbiamo successivamente attrezzato alcune vie di arrampicata (spit e soste fisse) con in mente un obiettivo chiaro e preciso: ogni opera creata deve rispettare l’ambiente ed essere effettivamente fruibile a diversi tipi di pubblico. In particolare, abbiamo voluto creare dei luoghi adatti ad imparare i fondamenti dell’arrampicata e del muoversi in montagna, a partire dal totale neofita, fino ad arrivare a persone più esperte, bambino o adulto che sia, in modo da accompagnarlo correttamente e per gradi nello sviluppo delle sue capacità. Oggi, nel 2019, sono stati individuati molti altri siti che sono adatti alle nostre esigenze e che potrebbero contribuire in maniera concreta all’aumento dei frequentatori. Gli investimenti in termini di tempo, lavoro e personale per attrezzare i vari siti è tale da richiedere il coinvolgimento di molti soggetti, sia pubblici che privati. Il beneficio per tutta la valle è però sicuro.
ATTIVITA SPORTIVA DI MONTAGNA UNO STILE DI VITA, UNA EDUCAZIONE
Le attività sportive hanno sempre fatto parte della quotidianità della vita delle famiglie della Valpelline, in particolare lo sci di fondo, sci alpino, scialpinismo gli sport popolari, il calcio e negli ultimi tempi anche il biathlon e l’arrampicata sportiva. La pratica di attività sportive è un potenziale aggregatore sociale che però a volte tende a funzionare per compartimenti stagni: chi gioca a calcio non scia, chi arrampica non fa sci di fondo, e così via. La nostra idea è di lavorare per diffondere, in primis fra i giovanissimi e giovani ma non solo, la cultura della pratica sportiva come stile di vita ed aggregatore sociale per le famiglie, per i singoli, per i turisti. L’essenziale è veicolare l’idea di multidisciplinarità, ed i benefici fisici e mentali che da essa possono derivare.
CAMBIAMENTI CLIMATICI NELLA VALPELLINE
Per poter fruire di quanto offre la Valpelline in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente è fondamentale capire come sta cambiano il clima e quali effetti sta avendo sul territorio. L’idea è di cercare la collaborazione di enti ed istituzioni scientifiche (es. Università, Arpa, ecc), con le quali si potrà procedere al monitoraggio del territorio, attraverso la raccolta dei dati da parte di chi ne ha le capacità di muoversi in ambiente montano e la loro successiva elaborazione da parte degli enti scientifici. A livello di volontariato, il dipartimento DIATI del Politecnico di Torino già collabora con la condivisione dei dati raccolti in Valpelline che rientrano nel progetto “Cambiamenti Climatici”
La nostra visione di montagna
La natura che ci circonda deve essere vissuta con rispetto. Siamo parte integrante di questo mondo e per sopravvivere dobbiamo essere in equilibrio col sistema, in perfetta simbiosi. Siamo convinti che la montagna possa essere molto più di un parco giochi, dove spegnere il cervello e andare a divertirsi. La montagna è un luogo che ha tanto da insegnare, un luogo che ci riporta alle nostre radici e la sua conoscenza porta alla crescita dell’individuo, sia dal punto di vista fisico che mentale. Inoltre, la formazione e la costanza nell’esercitarsi sono alla base della Scuola di Montagna Sarvadza non come imposizione, ma come divertimento e piacere in ogni azione di apprendimento, dove lo stress positivo deve essere lo stimolo giusto per apprendere e non la pressione che porta a dei traumi da risultato. La fiducia e la sincerità devono essere gli elementi che caratterizzano il rapporto tra i compagni di cordata, come vero scambio reciproco che porti ad un miglioramento personale e non l’utilizzo uno dell’altro per la conquista egoistica di un risultato.
Progetti pilota
L’idea è di iniziare con un progetto pilota, cercando la partecipazione di enti legati al mondo dello sport come il Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) ed enti di promozione dell’educazione e dello sport. Temi importanti da affrontare saranno la formazione, l’educazione, l’alimentazione e la prevenzione. Un passo importante è già stato fatto con la creazione della A.S.D. Lo Contrebandjé, ma è solo l’inizio. Inoltre, la buona programmazione e gestione dei “sotto progetti” darà vita ad una macchina che permetterà di sviluppare una forte economia sostenibile nella Valpelline. I sotto progetti saranno in evoluzione continua per riuscire ad adattarsi nel tempo: verranno definiti annualmente gli investimenti da fare e gli obiettivi da raggiungere, in modo da apportare modifiche necessarie, suggerite dai risultati e dai riscontri ottenuti.
La scuola di montagna
La creazione della scuola di montagna, in qualsiasi sua forma, fa parte di un progetto di sviluppo più ampio che prevede come obiettivo finale la sostenibilità della Valpelline. L’idea innovativa è quella di creare un modello di economia di montagna che funzioni, esportabile anche in altre realtà con le stesse caratteristiche.
La scuola, come attività produttiva, è un elemento importante nella realizzazione di tale progetto, perché va ad agire sull’educazione e la formazione, sul substrato sociale per cambiare l’impostazione mentale, il modo di vedere le cose e per permette di agire con controllo e consapevolezza.
La creazione della scuola di montagna è da considerarsi come primo tassello di una nuova realtà produttiva nella Valpelline, il suo funzionamento e la sua sostenibilità economica, grazie all’utilizzo al suo interno di tecnologie innovative e continua ricerca nella sperimentazione, ha l’obbiettivo di stimolare la nascita di realtà economiche, che si leghino in rete con la scuola, per attuare un processo di sviluppo continuo.
Corsi di formazione
Riteniamo inoltre che sia fondamentale per tutti coloro che partecipano alla realizzazione del progetto “Sviluppo sostenibile della Valpelline – Un Nuovo Modello di Ecomia di Montagna” di avere una conoscenza adeguata degli metodologie e argomenti che interessano lo stesso. Per questo motivo l’Associazione di volontariato Montagna Sarvadza In collaborazione con i professionisti di Esprisarvadzo e con l’a.p.d. Lo Contrebandjé hanno creato il percorso di formazione per i soci dove si andrà a lavorare sui seguenti temi: movimentazione in montagna, conoscenza del territorio e della cultura montana, tecniche di apprendimento, basi dell’allenamento. L’obiettivo è quello di formare persone con una conoscenza a 360° della vita in montagna.
Coinvolgimento
Anche nella Valpelline i versanti abitati sono quelli posti all’adret e quindi più soleggiati. Le case dei villaggi si addossano alla montagna e si stringono le une alle altre per non occupare i vicini terreni coltivabili. Le case rurali più antiche risalgono al XV sec. e sono costruite con materiali locali: pietra e legno di larice.
La maggior parte delle costruzioni ha una struttura in muratura con pietre legate con malta d’argilla o di calce. Il tetto è a filo della muratura. Dispongono di due livelli: a quello inferiore si trovava la stalla dove gli uomini coabitavano con gli animali, mentre a quello superiore era situato il fienile.
Il progetto prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti che direttamente o indirettamente sono toccati dalla trasformazione della Valpelline. Questo il motivo per il quale, in questa fase progettuale, abbiamo inviato delle richieste di incontri ai potenziali attori: Comuni della Valpelline, ProLoco, CAI, UVGAM e varie associazioni, per confrontarci sulle nostre idee e creare insieme una programmazione per il futuro.
Riflessioni
L’idea del Blog è nata per necessità, quella di trovare uno mezzo che ci permetta di fare conoscere a più persone il nostro pensiero e il nostro progetto. Vogliamo creare un spazio di condivisione e confronto su progetti concreti e realizzabili, vogliamo veramente trasformare la Valpelline e non usarla solo come campagna mediatica.
Hanno partecipato alla stesura dell’articolo: Andrea Cotellucci, Laurent Perron, Cristian Bredy,
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