- Inquadramento e storia
- Il nostro percorso
- Inquadramento paesaggistico ambientale
- Geologia
- Toponomastica
- Flora
- Curiosità e aneddoti
- Annotazioni
- Vista dalla Cima
- Consigli
Inquadramento e storia
Secondo la SOIUSA (Suisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino) La Tête de Balme è una montagna delle Alpi Occidentali (Grande Parte), Alpi Nord-Occidentale(Grande Settore GR) delle alpi Pennine (sezione SZ), delle alpi del Gran Combin sottosezione (STS), catena Grand Combin-Mont Vélan (dal colle del Gran San Bernardo alla Fenêtre Durand , gruppo del Gran Combin
La Tête de Balme è una cima rocciosa che si eleva sulla cresta di confine di Ollomont nella Valpelline, con la Valle di Bagnes nel distretto di Entremont il cantone Vallese svizzero fra il col du Filon e il col du mont Avril.
I primi salitori conosciuti sono gli abati V. Anselmet e Joseph Henry il 3 agosto 1911 (Joseph Henry aveva 41 anni)
Il nostro percorso
Siamo partiti dall’alpeggio Filon a 2478 m, saliti in direzione nord passando nel Plan du Filon, da qui su ripido pendio erboso girando leggermente verso est ci siamo portati sulla cresta che collega i Dent des Ansermin 2657 m alla Tête de Balme. Abbiamo seguito questa cresta fino alla cima. Nella discesa abbiamo attraversato l’anfiteatro di pietraie sotto il col di Filon e ci siamo portati verso l’Arête de Filon, siamo quindi scesi seguendo il sentiero alpinistico fino al col de Bonamort 2646m e di seguito al punto di partenza.
Foto aerea che mostra il sistema di irrigazione, l’adacquatrice è il ruscello o torrente naturale, come in questo caso, o artificiale dal quale si dipartono i fossatelli.
Inquadramento paesaggistico ambientale
Già dalla partenza ci troviamo più alti del limite del bosco di larice e cembro che è sopra Glassier. All’alpeggio di Fillon siamo nella fascia di vegetazione dell’Alpinetum secondo la classificazione Pavari – de Filippis. Al di sopra dei pascoli utilizzati ancora oggi grazie alla buona accessibilità fornita dalla viabilità, comincia la parte rocciosa che ci conduce fino alla sommità della vetta.
Nei pascoli sono presenti dei metodi di irrigazione antichi ancora visibili e utilizzati i fossatelli, ruscelli che venivano scavati dall’uomo per distribuire l’acqua su più superficie pascoliva possibile, in modo da aumentare la produzione di erba e di conseguenza dei prodotti latto-caseari.
Geologia
Partendo dalla Conca di By attraverseremo prima i calcescisti mesozoici della conca, rocce metamorfiche ricche di calcite, quarzo e mica (mica scherzo eh), dal colore grigio chiaro. In seguito, salendo di quota, ci addentreremo nella falda della Dent Blanche, zona ricca di ortogneiss occhiadini, ovvero graniti porfirici chimicamente simili a quelli del Monte Bianco (si proprio lui!), resi però scistosi e poco solidi (e chi gira le cime della Valpelline pasteggia con la roccia poco solida) a causa degli intensi eventi metamorfi che hanno interessato la zona. Tuttavia non mancano lenti di roccia compatta che è riuscita a sfuggire a questi eventi metamorfici, mantenendo cosi una compattezza quasi del tutto simile all’originale (Morion e Punta Tzan). (Note scritte al livello amatoriale senza nessuna competenza geologica. Per informazioni dettagliate e verificate, consultare:“LA VALPELLINE, storia, natura, itinerari”; “Andar per sassi, Francesco Prinetti, Musumeci ed).
Toponomastica
Tête de Balme (Barma) rifugio naturale sotto una roccia prominente, cosi spiegato dall’ Abbé Henry nel libro Guide du Valpelline.
Flora
Nome: Genepì, Genepì Maschio, Genépi, Genépi noir – Nome scientifico: Artemisia genipi Weber
Nome: Cerastio a foglie larghe – Nome scientifico: Cerastium latifolium L.
Nome: Genziana bavarese – Nome scientifico: Gentiana bavarica L.
Curiosità e aneddoti
Dagli articoli del giornale Gazzetta del Popolo del 4-5-10/09/1959 nel pomeriggio del 25 luglio del 1959 si schianta nei pressi della cima della Tête de Balme un Piper monomotore S35 con a bordo 3 passeggeri tedeschi partiti da Francoforte. Cosi il racconto del ritrovamento da parte di Eliseo (Lisy) Loriot avvenuto domenica 30 agosto 1959: “ eravamo in montagna all’alpeggio e binocolando abbiamo intravisto qualche cosa sotto la cima della Tete de Balme. Cosi avvertita la finanza e i carabinieri abbiamo fatto una squadra composta da Diemoz Giovita(che era a quel tempo portatore l’attuale aspirante guida), Io (Eliseo Loriot), Elio Diemoz, due carabinieri e due finanzieri. Saliti portando anche un mulo che ci ha accompagnato fin dove ha potuto siamo arrivati al luogo dell’incidente dove purtroppo i passeggeri erano morti. Le salme sono state riportate a Ollomont a dorso di mulo fino alla diga di By e con la teleferica dalla diga fino alla fraz Glassier.
Nella salita abbiamo incontrato un gruppo di stambecchi che riposavano al colle di Filon 3251m sulla cima piantato su un sasso un vecchio chiodo con un cordino arancione.
Vista dalla cima
Disegno realizzato da Paolo Dellachà
Consigli
Le sue caratteristiche ne fanno un buon banco di prova nella camminata fuori sentiero e per muovere i primi passi nella gestione della corda corta in conserva.
Hanno partecipato alla ascensione Paolo Dellachà e Cristian Bredy.
Hanno partecipato alla stesura dell’articolo: Andrea Cotellucci, Cristian Bredy, Laurent Perron.
SCHEDA TECNICA – TÊTE DE BALME 3313 m
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